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18
Apr
14

“Se ti morde, gli piaci”

Questo è quello che ha risposto mia sorella a mia mamma quando quest’ultima, riferendosi al gatto, le ha chiesto: “Perché mi morde sempre?”.

Perché gli piaci.

Gli umani come fanno? Cosa fanno per dirsi che si piacciono? No, non credo si mordano, almeno non sempre, ma credo potrebbe essere davvero una bella soluzione.
Fino a che non ti morde, non gli piaci.

Sai quand’è che secondo me cambiano davvero le cose?
Quando prendi il tram e la smetti di scegliere un posto solo per te.

Quando poi cominci a pensare che vorresti già lasciar perdere perché senti che non sei più capace di fare certe cose, perché hai paura e ti viene l’ansia, è meglio che ti fai una doccia per mandare via quell’odore li. Intanto.
Quell’odore li che tanto rimane nell’aria fino a che non spalanchi le finestre.
Mica come per i gatti, il loro schifo rimane nell’aria per mesi, puoi aprire tutte le finestre che vuoi, ma tanto rimane lì. Se ne va quando vuole lui.

Sai quand’è che le cose cambiano davvero?
Quando passare del tempo con qualcuno non ti fa pensare a quanto stai bene quando te ne stai da solo.
Perché ti piace di più.

Sai cos’è? È che se impari a convivere con la paranoia, non le permetti più di rovinarti la vita.
Perché la paranoia è come lo schifo che lasciano i gatti nell’aria.

Se ne va solo quando vuole lei.

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Prima o poi si stanca.
Prima o poi passa.

05
Giu
11

Dai, vieni di là, perchè lo sai che là la vita è bella.

Dai, vieni di là.

Ora ha casa nuova a Milano. Grande cosa. Grandissima.
Ora ha delle nuove cose a cui pensare. Grande cosa. Positiva se non altro.
Ci sono anche delle nuove persone nella sua vita. Belle, apparentemente. Molto.
Ci sono delle cose che non dovrebbe portarsi di là, ma lo fa.
Ci sono delle cose che ancora non può portarsi di là. Prima o poi lo farà.

Adora le enormi pareti del salotto e al secondo giorno è già cascata dalle scale (non si è fatta male).
Deve comprare le grucce, perchè non ne ha abbastanza per tutti i vestiti. E anche un nuovo manico per il mocio.
Le piace la camera soppalcata con vista (sul salotto).
Non vede l’ora di riempire la libreria con i suoi libri e i giornali.

Ha deciso che in casa vuole che ci sia sempre del succo d’arancia e della vodka.
Poi il latte e le fette biscottate.

La tele non la vuole per ora, ma forse prima o poi la comprerà.

Ah, tra le cose che non sono cambiate c’è una persona, sempre quella, che continua a dirle che è fatta male. Pensa troppo, dice. Vero, ma le sta bene così, risponde. Soprattutto perché, che rimanga qui, da poco tempo ha capito che quella persona è fatta esattamente come lei. Ed è anche per questo che le vuole bene.
Forse glielo dice per evitare che poi ci rimanga male. Delle cose, in generale. Ma lo sapete com’è fatta.

[p.s. fairy tale_01]

Fantasticare sul nulla è divertente, anche se al mattino ci si sveglia un po’ così. Ci sono delle cose che vorrei dirti, anche se lo so anche io che farei prima a farti uscire dalla mia testa. Decisamente più facile.

Sì, me l’hai già detto che hai da fare, che devi scappare, ma dammi solo 10 minuti. E rimani con me.
Sì, me l’hai già detto che non hai tempo, che hai tante cose per la testa, ma se vai a casa lo sai anche tu cosa succede. Succede che dopo 5 minuti prendi il telefono e mi chiami comunque. E mi chiedi se ci possiamo vedere.

Voglia di rincorrerti non ne ho. Non sono il tipo. Anzi, non è che non lo sono, ma è che non voglio darti fastidio.

Va beh, fai come ti pare, io vado di là.

Ti prego, dimmi che ti va di venire di là.

13
Dic
10

Vieni, siediti qui.

Quando era piccina tutto era più semplice.

Poteva ascoltare una canzone e fare finta di conoscerla senza sembrare un’idiota muovendo le labbra a caso.
Occupava molto meno spazio.
La gente le dava molti più bacini.
Poteva indossare vestiti 90′, che adesso sembrano solo molto buffi e non tutti se li possono permettere.

Non sapeva un sacco di cose, ma ne inventava tantissime.

Non si doveva truccare.
Non doveva farsi i capelli.
Le unghie.
Non sapeva che sapore avessero le sigarette.

Non sapeva un sacco di cose, ma tutto sembrava andare bene lo stesso.
Non poteva dire le bugie, perchè non ne era capace. E anche adesso non è che sia un mostro di bravura.

Sapeva che voleva disegnare. E avrebbe disegnato tutta la vita.
Sapeva che avrebbe cantanto. Oh sì, di quello ne era proprio certa.
Sapeva che avrebbe sempre parlato un sacco.

Non sapeva quando sarebbe cresciuta.
Non sapeva quando avrebbe cominciato a dire le parolacce (ma si ricorda esattamente quando poi ha cominciato)

Sapeva che non le andava di piangere, perchè poi, quando una bambina piange, tutti si preoccupano più del necessario.

11
Set
08

CHE MONDO E’?

come ho appena scritto su twitter..mi sono resa conto che rileggendo il mio blog scopro cose interessanti..volevo sapere perchè..e ho concluso che secondo me scopro, quasi, sempre cose nuove perchè quando scrivo un post entro in un mondo parallelo..un mondo che non è quello reale..è come se usassi delle parole che si sono mie..ma arrivano da una parte di me che non riesco a localizzare..

mi piace rileggerli..

mi fanno ricordare tante cose che probabilmente a lungo andare avrei rischiato di dimenticare..non perchè non mi interessano più o perchè le ho cancellate..fondamentalmente si addormentano..da sole..si accucciano..e quando le chiamo non rispondono..

con un bel post..e devo ammettere anche grazie alla mia vissuta Moleskine..mi annoto gran parte delle cose..di qualsiasi tipo..e..forse si ho paura di dimenticarmene alcune..non le sensazioni..ma le cose che mi hanno suscitato determinate sensazioni in un qualche momento..

stranezze, dimenticanze, sensazioni, immagini, flash, parole virtuali, parole vere e ancora dimenticanze..me..un casino continuo..

in un modo o nell’altro un pò di ordine dovrò mettercelo..

è tutto collegato..




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